Pooh – Tanta voglia di lei – Live, testo e spiegazione del testo

Tanta voglia di lei è un brano del 1971  interpretato dai Pooh.

Il testo venne scritto da Valerio Negrini, che nella formazione dell’epoca era batterista e cantante, su musica di Roby Facchinetti, tastierista. Gli altri membri del gruppo al tempo di Tanta voglia di lei erano Dody Battaglia alla chitarra e Riccardo Fogli al basso (quest’ultimo lasciò in seguito il gruppo tentando la carriera di solista, che lo portò anche a vincere il Festival di Sanremo nel 1982 con Storie di tutti i giorni).

Il testo del pezzo racconta la storia di un uomo che si rivolge alla donna con cui ha appena passato la notte (quella che lui chiama “strana amica di una sera”) cercando di svegliarla per avvertirla che sta per andarsene. Forse questo è l’unico momento in cui egli dimostra un minimo di decenza: nel fatto di non andarsene alla chetichella, ma di avvertirla di cosa è accaduto e sta accadendo. Infatti il motivo di una fuga tanto precipitosa è che si è reso conto che, dopo una scappatella,  vuole tornare dalla propria donna. Anche se lei lo ascolta senza dire una parola e lui sa che questa sua scelta non sarà capita, né perdonata, le spiega che si è reso conto che la propria donna è da sola, che lo sta aspettando, che lo cerca nel sonno e lui si domanda chi la scalderà se ha freddo. Un modello di donna passiva, da trattare senza alcun rispetto: tanto la compagna fissa, quanto quella con cui si è concesso una avventura (prima della quale evidentemente non si era reso conto di quanto la propria storia fosse importante). Probabilmente fino alla prossima volta.

Un brano che ricorda per certi versi la speculare “Eppur mi son scordato di te” della coppia Mogol-Battisti, nella quale il protagonista si rivolge alla propria compagna cercando di giustificare una scappatella dicendo che era stata “Un tuffo dove l’acqua è più blu/niente di più!” “era un gioco! E non un fuoco!”.

Il testo di Tanta Voglia di Lei

Mi dispiace di svegliarti
forse un uomo non sarò,
ma d’un tratto so che devo lasciarti:
fra un minuto me ne andrò.

E non dici una parola
sei più piccola che mai
in silenzio morderai le lenzuola
so che non perdonerai.

Mi dispiace devo andare
il mio posto e là
il mio amore si potrebbe svegliare
chi la scalderà?

Strana amica di una sera,
io ringrazierò
la tua pelle sconosciuta e sincera,
ma nella mente c’è tanta, tanta voglia di lei.

Lei si muove e la sua mano
dolcemente cerca me
e nel sonno sta abbracciando pian piano
il suo uomo che non c’è.

Mi dispiace devo andare,
il mio posto e là:
il mio amore si potrebbe svegliare
chi la scalderà?

….nella mente c’è tanta, tanta voglia di lei.
Chiudo gli occhi un solo istante,
la tua porta è chiusa già…
ho capito che cos’era importante:
il mio posto è solo là.

Una risposta

  1. Paola ha detto:

    Molto bella questa recensione. Strano come anche le canzoni più orrende da anziani ricordano solo la gioventù.

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