Carmen Consoli – Blunotte – Testo e interpretazione del testo

Nata a Catania nel 1974, la “cantantessa” Carmen Consoli pubblica Blunotte nel 1997 nel suo secondo album, Confusa e Felice, che prende il titolo dal brano portato a Sanremo nello stesso anno che lanciò definitivamente la Consoli e che le fece vincere il Premio Italiano della Musica (un riconoscimento conferito dal 1996 al 2002 che si basava sui voti di una giuria di esperti e sul voto popolare).

Blunotte è un brano che esprime perfettamente il talento di Carmen Consoli: basata sull’intreccio di voce e chitarra acustica, fa dell’essenzialità della linea melodica e dell’incredibile semplicità e purezza del testo le sue chiavi di volta.

Il testo parla di un momento di “epifania”, una improvvisa presa di coscienza delle dinamiche che hanno contraddistinto un rapporto amoroso. Il brano si apre con una ammissione (“Forse non riuscirò/a darti il meglio/più volte hai trovato i miei sforzi inutili/…/più volte hai trovato i miei gesti ridicoli”): da un lato una persona che ha sempre cercato di dare alla persona amata tutto il meglio possibile, dall’altro lato una persona che non ha mai saputo apprezzare tutti questi sforzi, ritenendoli inutili, né i gesti, visti come ridicoli. Un classico di molte storie: la frustrazione del cercare di fare tutto il possibile per rendere felice l’altro, ma facendo cose che all’altro non interessano o non importano.
Dinamiche nelle quali è facile cadere. Annullarsi per l’altro, cercare di adeguarsi a ciò che pensiamo l’altro voglia, ma inutilmente: come se non bastasse amare con tutti se stessi, come se non bastasse cercare di trasformarci in ciò che l’altro desidera. E no: non basta (“Come se non bastasse/l’aver rinunciato a me stessa/come se non bastasse/tutta la forza del mio amore”).

A cosa porta tutto ciò? Alla sensazione di essere sbagliati: perché se si dà tutto, si fa il possibile eppure questo non basta, non serve, allora l’errore deve stare in noi (“E non ho fatto altro/che sentirmi sbagliata…) e quindi si può solo provare a trasformarci in una persona diversa, in una persona migliore (“/ed ho cambiato tutto di me,/perché non ero abbastanza”) ma nemmeno questo serve, nemmeno questo basta, perché è solo che chi ha paura attacca sempre (“/ed ho capito soltanto adesso/che avevi paura.”).

E allora dopo tanto soffrire e incaponirsi a fare di più, a dare di più, uno si ferma un momento a riflettere e si rende conto che oltre non può andare: di più non sa fare (“Forse non riuscirò/a darti il meglio,/ma ho fatto i miei conti e ho scoperto che non possiedo di più”).

Una totale inversione dei ruoli: chi si era fatto vittima per amore capisce che il proprio “carnefice”  era soltanto debole e spaventato e che l’obiettivo di trasformarsi in ciò che l’altro desidera è irrealizzabile, oltre che privo di senso.

Scarica su iTunes  Blunotte – Confusa E Felice

Il testo di Blunotte

Forse non riuscirò
a darti il meglio
più volte hai trovato i miei sforzi inutili

Forse non riuscirò
a darti il meglio
più volte hai trovato i miei gesti ridicoli

Come se non bastasse
l’aver rinunciato a me stessa
come se non bastasse
tutta la forza del mio amore

E non ho fatto altro
che sentirmi sbagliata…
ed ho cambiato tutto di me,
perché non ero abbastanza
ed ho capito soltanto
adesso
che avevi paura.

Forse non riuscirò
a darti il meglio,
ma ho fatto i miei conti e ho scoperto
che non possiedo di più

Come se non bastasse
l’ aver rinunciato a me stessa…
come se non bastasse
tutta la forza del mio amore

E non ho fatto altro
che sentirmi sbagliata
e ho cambiato tutto di me,
perché non ero abbastanza
ed ho capito soltanto
adesso……

e non ho fatto altro
che sentirmi sbagliata
ed ho cambiato tutto di me
perché non ero abbastanza
ed ho capito soltanto
adesso
che avevi paura.

Una risposta

  1. Kylua ha detto:

    bella interpretazione grazie 🙂

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