Samuele Bersani – Spaccacuore – SC, Testo e Interpretazione

Musica composta da Samuele Bersani e Giuseppe d’Onghia, testo dello stesso Bersani e Lucio Dalla, Spaccacuore è il terzo singolo estratto, dopo Cosa Vuoi Da Me, da Freak, secondo studio album di Samuele Bersani.

Il brano è inserito nella colonna sonora di Chiedimi se sono felice, film del 2000 di Aldo, Giovanni e Giacomo. Nel 2006 Laura Pausini realizza una cover che inserisce nell’album Io Canto.

Si tratta di un brano dedicato all’amore. Come spesso accade, si tratta di un amore sofferto e sofferente. Il testo si apre con una specie di “risveglio“, che ha inizio quando il protagonista spegne la tv: si tratta di  qualcosa che è accaduto sicuramente a tutti noi: la televisione serve anche per staccare i pensieri e allontanarci per qualche minuto (qualche ora) da quello che ci succede, ma appena la si spegne ecco che tutto ciò che ci riguarda torna davanti alla nostra attenzione. Non appena la televisione si spegne, il brano dice che “la farfalla appesa cade giù”: non sono certa di cosa parli esattamente il testo, ma io credo che si riferisca alla figura che lo spegnimento dell’energia elettrica faceva apparire sui televisori a tubo catodico, che erano diffusi all’epoca in cui questo testo venne scritto, e che durava pochi attimi: si trattava di una specie di lampo chiaro sullo schermo grigio, simmetrico, che assomigliava alle ali di una farfalla che pareva staccarsi dal bordo superiore e cadere.

Questo lampo è l’occasione per il protagonista per pensare a se stesso (“ah, succede anche a me/è uno dei miei limiti/Io per un niente vado giù/se ci penso mi da i brividi”) e al fatto che anche per lui lui basti pochissimo a farlo crollare. Ed è il momento in cui questa debolezza gli fa tornare in mente una lei che fa parte del suo passato e che era solita fargli notare proprio questa mancanza.

Una ragazza che, lui ha voluto allontanare da sé (“Ti ho mandata via”) ma questo non sembra averlo reso felice, anzi: pare piuttosto che lo abbia inchiodato ad un immobilismo che è insieme delle emozioni e fisico (“Sento l’odore della città/non faccio niente, resto chiuso qua/Ecco un altro dei miei limiti”), e anche questo finisce per diventare motivo di stare male: l’ennesima mancanza di cui si sente responsabile. Tutti noi dopo la fine di un grande amore perdiamo interesse nelle cose: non abbiamo voglia di uscire, non abbiamo voglia di fare nulla, tutto sembra poco interessante e inutile.

È il momento in cui lui riconosce anche la propria incapacità di comunicare: la propria incapacità che aveva a farle capire quanto lei fosse importante, quanto fosse grande l’impatto sulla sua vita, al punto che bastava il solo pensiero di lei a dargli emozioni fortissime (“Io non sapevo dirti che/solo a pensarti mi dà i brividi/anche a uno stronzo come me/come me”), anche se poi uno può pensare che una persona incapace di mostrare ciò che prova sia invece solo uno stronzo insensibile.

Tutto questo però- si dice – appartiene al passato: è un amore finito e se non si riesce a interromperlo nemmeno lasciandosi, nemmeno elencando tutti gli errori e gli sbagli fatti, i propri limiti e le proprie incapacità, allora va ucciso, trafitto, spezzato e chiede l’aiuto di lei (“Ma non pensarmi più/ti ho detto di mirare/L’amore spacca il cuore/Spara! Spara! Spara Amore!/Tu non pensarci più/che cosa vuoi aspettare?/L’amore spacca il cuore/Spara! Spara! Spara, dritto qui… qui”). Aspettare è inutile, l’amore è sofferenza, è stare male, l’amore spacca il cuore e fa soffrire, ma è un soffrire lento che annienta, allora piuttosto meglio andare incontro ad una sofferenza definitiva, certa, diretta: mira al centro e spara.

È la confessione semplice e diretta di un uomo che sa chi è: conosce e ammette i propri sbagli e la propria incapacità di vivere. Ammette i propri difetti, che vengono dalla conoscenza diretta di se stesso e non da una analisi astratta e teorica (“So chi sono io/anche se non ho letto Freud”) che non vuol dire pretendere di saper conoscere chiunque, ma solo se stesso. Eppure neanche questo pare essere sufficiente: la sua incapacità di far capire le proprie emozioni lo ha bloccato, gli ha impedito di farsi capire da lei, di mostrarsi fragile, di abbandonarsi all’amore, di sciogliersi (“So come sono fatto io/ma non riesco a sciogliermi/ed è per questo che son qui/e tu lontana dei chilometri/che dormirai con chi sa chi/adesso lì”) ed è per questo che si sono lasciati e ora lei, forse, sta già con qualcun altro e dorme con lui.

Si tratta di un grido di dolore straziante e assoluto. Una richiesta di aiuto di qualcuno che ammette di essere in difficoltà, ma non sa come uscirne. qualcuno che, però, è disposto a immolarsi come un eroe, ma non a cedere di un passo. Una canzone bellissima che riflette le emozioni che chiunque di noi ha provato, ma che non devono fornire un alibi: non saper comunicare quello che si prova non significa non poterci provare. Allontanare chi si ama e ci ama perché si ha paura di sciogliersi ci pone di fronte ad una sofferenza atroce, ma è anche una scelta comoda, che ci fa arroccare in una posizione di difesa e di autocommiserazione che non fa crescere. Amare è soprattutto mettersi in gioco e condividere i propri punti deboli con chi ci dimostra che gli importa, per diventare persone migliori.

(Davide ha scelto Spaccacuore come brano da interpretare nella prima delle due serate della finale di X Factor, in onda giovedì 6 dicembre su Sky e in replica su Cielo domenica).

Il Testo di Spaccacuore

Spengo la TV
e la farfalla appesa cade giù
ah, succede anche a me
è uno dei miei limiti

Io per un niente vado giù
se ci penso mi da i brividi
Me lo dicevi anche tu
dicevi tu

Ti ho mandata via
Sento l’odore della città
non faccio niente, resto chiuso qua
Ecco un altro dei miei limiti

Io non sapevo dirti che
solo a pensarti mi dà i brividi
anche a uno stronzo come me
come me

Ma non pensarmi più
ti ho detto di mirare
L’amore spacca il cuore
Spara! Spara! Spara Amore!

Tu non pensarci più,
che cosa vuoi aspettare?
L’amore spacca il cuore
Spara! Spara! Spara, dritto qui… qui

So chi sono io
anche se non ho letto Freud
So come sono fatto io
ma non riesco a sciogliermi
ed è per questo che son qui
e tu lontana dei chilometri
che dormirai con chi sa chi
adesso lì

Ma non pensarmi più
ti ho detto di mirare
L’amore spacca il cuore
Spara! Spara! Spara, Amore!

Tu non pensarci più
che cosa vuoi aspettare?
L’amore spacca il cuore
Spara! Spara! Spara, dritto qui… qui

2 risposte

  1. Giordana ha detto:

    La farfalla è la falena, tipica farfallina che attratta dalla luce e dal calore si posa vicino alle lampade o, come un questo caso, allo schermo della tv!

  2. Michela ha detto:

    Mi piacciono molto la tua interpretazione e anche le tue conclusioni, il protagonista è sì disposto a immolarsi ma in fondo non vuole cedere di un passo… la canzone resta molto bella

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